Si è occupato in particolare di psichiatria sociale e di epidemiologia psichiatrica; in questo campo ha partecipato ad una ricerca, finanziata dal C.N.R., condotta su pazienti ricoverati, nell'intervallo di tempo 1961-71, nell'Ospedale Psichiatrico Provinciale in Voghera; in un primo studio è stata valutata l'influenza di vari parametri personali, sociali e clinici sul rischio di riospedalizzazione, mentre uno studio successivo ha preso in esame i pazienti con diagnosi di tipo schizofrenico sui quali è stata condotta un'indagine catamnestica, mediante interviste domiciliari semistrutturate, per valutare il loro grado di reinserimento sociale e l'influenza di vari fattori socio-economici e assistenziali sul processo di risocializzazione. Questa ricerca è stata oggetto di relazione al VI Congresso Mondiale di Psichiatria Sociale e i risultati principali, integrati da contributi di ordine storico, teorico e metodologico, sono stati raccolti in un volume: "Malattia mentale e società. Storia e critica della psichiatria sociale" edito dal Pensiero Scientifico.
Ha poi partecipato al Progetto Finalizzato del C.N.R. "Prevenzione Malattie Mentali, nel cui ambito ha svolto varie ricerche: sull'attività ambulatoriale del Servizio di Salute Mentale di Pavia gestito dalla Clinica Psichiatria, oggetto di comunicazione al VII Congresso Mondiale di Psichiatria Sociale; sulle modificazioni del tipo di utenza del Servizio stesso nel corso di due anni, oggetto di comunicazione al Meeting Internazionale "Prevention in Psychiatry", organizzato dalla Società Italiana Attività Nervosa Superiore; sulle modalità della richiesta d’intervento al Servizio di Salute Mentale, oggetto di comunicazione al Convegno su "L'ospedalizzazione psichiatrica e le alternative al ricovero".
Successivamente ha collaborato al Progetto Finalizzato del C.N.R. "Medicina Preventiva e Riabilitativa", sottoprogetto "Malattie del Sistema Nervoso", per il quinquennio 1982-1987. In quest’ambito ha condotto una ricerca epidemiologica sul disagio psichico in un contesto urbano, condotta su pazienti ricoverati nel Servizio di Diagnosi e Cura di Pavia nell'arco di due anni, che è stata oggetto di relazione al XXXV Congresso Nazionale della Società Italiana di Psichiatria; altre ricerche hanno riguardato: la caratterizzazione socio-demografica e clinica sia del Servizio di Salute Mentale sia del Servizio di Diagnosi e Cura, con particolare interesse al fenomeno della "nuova cronicità"; l'interazione tra servizio ambulatoriale e ospedaliero, allo scopo di valutare l'incidenza del fenomeno del "cortocircuito" dell'ambulatorio in occasione del ricovero (Relazione al Convegno su "Epidemiologia Psichiatrica e programmazione dei servizi territoriali"); la prescrizione farmacologica al primo colloquio nell'attività del Servizio di Salute Mentale; l'incidenza di esperienze migratorie e di antecedenti psichiatrici istituzionali nell'utenza del Servizio di Salute Mentale.
Ha partecipato ad un gruppo di lavoro, organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità di Roma in collaborazione con l'O.M.S., sull’Epidemiologia Psichiatrica, che aveva come obiettivo l'individuazione e la validazione di strumenti d’indagine nel campo della disabilità psichiatrica. In quest’ambito ha collaborato alla versione in italiano della WHO Disability Assessment Schedule-II (DAS-II), sulla quale ha condotto uno studio di validazione.
Successivamente ha partecipato, nell'ambito di progetti di ricerca finanziati dal Ministero della Pubblica Istruzione, ad uno studio interdisciplinare, in collaborazione con la Cattedra d’Igiene Mentale del Dipartimento di Scienze Sanitarie Applicate, sulla crisi psicotica acuta nell'esperienza decennale del Servizio di Diagnosi e Cura di Pavia; i risultati di questa ricerca sono stati oggetto di relazione al Convegno su "La Crisi Psicotica Acuta" e al Seminario di Studio su "Criteri di valutazione nella clinica e nel lavoro istituzionale"; gli atti del Convegno sulla Crisi Psicotica Acuta sono stati pubblicati in un volume, edito da Borla, per il quale ha contribuito con un lavoro originale sulla valutazione della "psichiatria di crisi" dal dopoguerra ad oggi in America e in alcuni paesi europei.
Si è occupato anche di argomenti clinici, psicopatologici e terapeutici. In quest’ambito ha condotto una ricerca clinica sulle sindromi "borderline" attraverso una vasta rassegna delle varie modalità di approccio alle stesse, a partire dai primi contributi della psichiatria classica fino ai più recenti studi psicodinamici e strutturali, verificati attraverso la presentazione di alcuni casi clinici, per sottolineare i problemi metodologici e le dinamiche culturali implicate nel processo diagnostico. In uno studio successivo si è occupato dell'utilizzazione del test di Rorschach come strumento chiarificatore, al di fuori di un'ottica rigorosamente nosografica, di questi quadri clinici fluidi e polimorfi.
In altri lavori si è occupato di: tematiche attinenti ai fenomeni della dipendenza, quali i problemi di trattamento psicoterapico ambulatoriale di pazienti etilisti da istituzioni psichiatriche, le modalità di risposta e di approccio al tossicodipendente, nonché i vissuti e le risposte determinate dal rapporto con questo tipo di pazienti nell'esperienza fatta presso il Servizio di Salute Mentale di Pavia; ricerche di neuropsichiatria infantile, con particolare attenzione alla psicosi infantile e ai problemi metodologici inerenti all'organizzazione di un'équipe pedopsichiatrica territoriale; dinamiche istituzionali nel trattamento di psicotici cronici, con particolare interesse per l'influenza dell'istituzionalizzazione sul decorso e l'evoluzione clinica e per i problemi di riabilitazione e di inserimento sociale, collaborando tra l'altro al volume "Il Paese degli Specchi" edito da Feltrinelli; problematiche connesse all'invecchiamento, con speciale attenzione a questioni cliniche, diagnostiche e terapeutiche nell'ambito della depressione involutiva.
In ambito psicoterapico ha partecipato a vari Congressi Nazionali della Società Italiana di Psicoterapia Medica, occupandosi in particolare di: approccio psicoterapico all'anziano depresso; problemi metodologici inerenti all'integrazione presente/passato nell'atto clinico-interpretativo; la relazione terapeutica ambulatoriale in situazioni di crisi psicotica; questioni storiche attinenti alla nozione nosografica di mania e di depressione in funzione delle potenzialità psicoterapeutiche; fattori terapeutici del setting ambulatoriale; funzioni e limiti dell'indagine anamnestica al primo colloquio nella pratica psichiatrica ambulatoriale.
Più recentemente si è occupato ampiamente di questioni metodologiche e cliniche relative all'assistenza psichiatrica nel nuovo contesto assistenziale, dedicandosi in particolare allo studio del: setting ambulatoriale, dalla relazione duale all'interferenza dei familiari; modelli e tecniche dell'intervento ambulatoriale; l'approccio psicoterapeutico al paziente anziano nel servizio ambulatoriale; l'intervento domiciliare nella psichiatria territoriale; la dimensione storica nel rapporto terapeutico ambulatoriale; "mandato" e intervento terapeutico dello psichiatra nel nuovo contesto legislativo e assistenziale. Alcuni di questi contributi sono stati raccolti nel volume "Fare e pensare in psichiatria. Relazione e istituzione", edito da Raffaello Cortina, che ha curato con De Martis e Petrella, e in "Psichiatria a domicilio", edito da Franco Angeli.
Si è occupato, inoltre, di questioni teoriche, storiche e metodologiche attinenti alla prassi psichiatrica, svolgendo un'ampia e dettagliata rassegna critica dei modelli psicopatologici e dei servizi assistenziali per i malati di mente nel volume "Comunicazione e disagio sociale. La relazione psicopedagogica nel rapporto operatore utente nei servizi socio sanitario educativi", edito da Franco Angeli.
Gli argomenti di ricerca più recenti sono i seguenti:
- problemi teorici e metodologici connessi al rinnovato interesse per le questioni psicopatologiche e diagnostiche: in quest’ambito ha condotto una vasta rassegna storica sull'approccio alla valutazione diagnostica nei servizi territoriali, dal dopoguerra ad oggi, attraverso una lettura critica dell'attuale revival del neo-kraepelinismo; nel 1999 ha contribuito con due lavori originali, in collaborazione con Barale e Ucelli di Nemi, sulle Teorie Psicodinamiche e su Psicoanalisi, Psicoterapia psicodinamica, Psicoterapie analitiche brevi e Psicoterapia supportava, per il trattato in 8 volumi “Professione Medico” della UTET;
- questioni teoriche e operative relative alla prescrizione psicofarmacologica, considerata nella sua dimensione relazionale, sia nelle terapie depot sia nelle terapie a lungo termine di pazienti psicotici: questi contributi sono stati oggetto di due relazioni a Congressi della Società Italiana di Psicofarmacologia;
- aspetti teorici ed organizzativi della nuova organizzazione assistenziale: in quest’ambito ha contribuito con un lavoro originale sulle generalità dell'assistenza psichiatrica per il recente Trattato Italiano di Psichiatria, in tre volumi, edito da Masson nel 1993; ha collaborato ad un altro lavoro originale sulla vecchia e nuova utenza dei Servizi psichiatrici per il volume "Psichiatria nella comunità. Cultura e pratica", edito da Bollati Boringhieri nel 1993; nel 1999 ha partecipato con una relazione al Congresso della Società Italiana di Psicoterapia Medica sui “Modelli psicoterapici per il lavoro psichiatrico territoriale”;
- continua, infine, a condurre ricerche epidemiologiche sull'attività dei nuovi servizi assistenziali, occupandosi in particolare del problema dell'interruzione del trattamento, dell'evoluzione delle psicosi acute e degli aspetti metodologici organizzativi e clinici in tema di riabilitazione psichiatrica.
Ha partecipato, con relazioni e comunicazioni, a oltre 60 congressi nazionali e internazionali.